bannerbannerbanner
Трактирщица \/ La locandiera. Итальянский шутя

Карло Гольдони
Трактирщица / La locandiera. Итальянский шутя

Scena quinta

Mirandolina e detti.

MIRANDOLINA: Buongiorno, Signori. Chi mi ha chiamato?

MARCHESE: Io La chiamo, ma non qui[15].

MIRANDOLINA: Dove mi vuole?

MARCHESE: Nella mia camera.

MIRANDOLINA: Nella Sua camera? Se ha bisogno di qualche cosa verrà il cameriere a servirla.

CONTE: Cara Mirandolina, io Le parlerò in pubblico. Non Le darò l’incomodo di venire nella mia camera. Vede questi orecchini. Le piacciono?

MIRANDOLINA: Belli.

CONTE: Sono diamanti, sa?

MIRANDOLINA: Oh, li conosco. Me ne intendo[16] anch’io dei diamanti.

CONTE: Sono Sue.

CAVALIERE: (Caro amico, Lei li butta via) (Piano[17] al Conte)

MIRANDOLINA: Perché mi vuole regalare questi orecchini?

MARCHESE: Gli orecchini che Lei porta adesso sono molto più belli di questi.

CONTE: Questi sono legati alla moda. La prego di riceverli per amor mio.

CAVALIERE: (Oh che pazzo!). (Da sé[18].)


MIRANDOLINA: No, davvero, signore…

CONTE: Se non li prende, mi offende.

MIRANDOLINA: Non so che dire… voglio essere amica a tutti i clienti della mia locanda. Per non offendere il signor Conte, li prenderò.

CAVALIERE: (Oh che furba!). (Da sé.) Ehi! Padrona, la biancheria che mi ha dato, non mi piace. (Con disprezzo.) Se non ne ha di meglio…[19]

MIRANDOLINA: Signore, Gliene sarà di meglio. Sarà servita, ma mi pare[20] che può chiederla con un po’ di gentilezza.

CAVALIERE: Dove spendo i miei soldi, non ho bisogno di fare complimenti.

CONTE: Lo scusi[21]. Lui è nemico capitale delle donne. (A Mirandolina.)

CAVALIERE: Eh, che non ho bisogno d’essere da lei scusato.[22]

MIRANDOLINA: Povere donne! che cosa le hanno fatto? Perchè è così crudele con noi, signor Cavaliere?

CAVALIERE: Basta così. Con me non si prende maggior confidenza[23]. Mi cambi la biancheria. Manderò il servitore a prenderla. Amici, a presto. (Parte.)

Scena nona

MIRANDOLINA (sola): Uh. Quanti uomini arrivano a questa locanda, tutti di me si innamorano, tutti mi fanno i cascamorti; e tanti e tanti vogliono sposarmi addirittura. Se io sposo tutti quelli che mi vogliono, oh, avrò tanti mariti! Ма questo signor Cavaliere, rustico come un orso, mi tratta[24] così male? Lui è il primo forestiere capitato[25] alla mia locanda, che non ha conversato con me. Non dico che tutti in un salto[26] devono innamorarsi: ma disprezzarmi così? è una cosa che mi arrabbia moltissimo. È nemico delle donne? Non le può vedere? Povero pazzo! Non avrà ancora trovato quella giusta. Ma la troverà. La troverà. E chissà: forse l’ha già trovata? Quei che mi corrono dietro, presto presto mi annoiano. La nobiltà non fa per me. La ricchezza la stimo e non la stimo[27]. Tutto il mio piacere consiste in vedermi servita, adorata. Questa è la mia debolezza, e questa è la debolezza di quasi tutte le donne. A sposarmi non ci penso nemmeno; non ho bisogno di nessuno; vivo onestamente, e amo la mia libertà. Filo? con tutti, ma non m’innamoro mai di nessuno. Voglio ridere sopra tanti miei ammiratori; e voglio usar tutta l’arte per vincere e conquistare quei cuori barbari e duri che son nemici di noi, donne, che siamo la miglior cosa prodotta al mondo dalla bella madre natura.

Scena decima

Fabrizio e detta.


FABRIZIO: Ehi, padrona.

MIRANDOLINA: Che cosa c’è?

FABRIZIO: Quel forestiere della camera di mezzo, grida della biancheria; dice che è ordinaria, e che non la vuole.

MIRANDOLINA: Lo so, lo so. L’ha detto anche a me, e lo voglio servire.

FABRIZIO: Benissimo. Dunque dammi la roba, gliela porto.

MIRANDOLINA: Vai, vai, gliela porterò io.

FABRIZIO: Vuoi portargliela tu?

MIRANDOLINA: Sì, io.

FABRIZIO: Vedo che ti piace molto questo forestiero.

MIRANDOLINA: Tutti mi piacciono. Fai le cose tue. Non fare attenzione.

FABRIZIO: (Ehi, che posso fare? Non posso far niente.) (Da sé.)

MIRANDOLINA: (Povero sciocco! Ha delle pretensioni. Voglio tenerlo in speranza, cosi mi serve con fedeltà). (Da sé.)

FABRIZIO: I foresteri, li ho sempre serviti io.

MIRANDOLINA: Tu con i forestieri sei un po’ troppo maleducato.

FABRIZIO: E Lei e un poco troppo gentile.

MIRANDOLINA: So quel che faccio, non ho bisogno di correttori.

FABRIZIO: Bene, bene. Solo di camerieri.

MIRANDOLINA: Che hai, Fabrizio?

FABRIZIO: Ti ricordi che cosa ha detto a noi due tuo padre, prima di morire?

MIRANDOLINA: Sì; quando vorrò sposarmi, mi ricorderò di quel che ha detto mio padre.

FABRIZIO: Ma io sono delicato di pelle[28], certe cose non le posso soffrire.

MIRANDOLINA: Ma che pensi di me? Che sono una frasca? Una civetta? Una pazza? Mi meraviglio di te. Che voglio fare io dei forestieri che vanno e vengono? Se li tratto bene, lo faccio per il mio interesse, per tenere in credito la mia locanda. Dei regali non ne ho bisogno. Per far all’amore? Uno mi basta: e questo non mi manca. E quando vorrò sposarmi… mi ricorderò di mio padre. E chi mi avrà servito bene, potrà sposarmi. Son grata. Conosco il merito… Ma io non son conosciuta. Basta, Fabrizio, mi capirai, se potrai. (Parte.)

 

FABRIZIO: Chi può capirla, è bravo davvero. In certi momenti sembra che lei mi vuole, in altri momenti – che lei non mi vuole. Dice che non è una frasca, ma vuol far al suo modo. Non so che dire. Staremo a vedere[29]. Lei mi piace, le voglio bene, voglio spendere vicino a lei tutto il tempo di vita mia. Ah! bisognerà chiuder un occhio, e lasciar correre qualche cosa[30]. Finalmente i forestieri vanno e vengono. Io resto sempre. Il meglio sarà sempre per me. (Parte.)

Задание 2

1. Управление глаголов. Составьте предложения с глаголами.

• chiamare qn. — звать (Chiamo la mamma. – Я зову маму.)

• servire qn. — в значении «обслуживать кого-то») (Posso servira, Signora? – Я могу обслужить Вас, синьора?)

• parlare a qn. – в значении «обращаться с речью к кому-то» – (Posso parlare in privato? – Я могу поговорить с Вами с глазу на глаз?)

• intendersi di qc. — разбираться в чем-то (Mi intendo di diamanti. – Я разбираюсь в бриллиантах.)

• essere legato a qc. – быть привязанным (E’ legato alla tradizione. – Это связано с традицией.)

• ricordarsi di qc. — вспоминать о чем-л. (Mi ricordo del mio dovere. – Я помню о своем долге.)


2. Дополните таблицы с прямыми местоимениями (вижу кого? что?; нет кого? чего?: винительный и родительный падежи) и с косвенными местоимениями (дать кому? чему?: дательный падеж). Выучите формы местоимений.


Прямые местоимения (В. п., Р. п.)


Косвенные местоимения (В.п.)


Отметьте в тексте маркерами разных цветов местоимения из таблиц.


3. Переведите предложения.

1) К сожалению, те сережки с бриллиантами ей не понравились. Они не модные. Таким образом, она их выкинула.

2) – Почему ты так жесток со мной? Ты меня всегда обижаешь.

– Все, хватит. До скорого!

– Несчастный идиот (сумасшедший)!

– Я знаю, я знаю. Пока.

3) – Мне никто не нужен. Хотя кто знает.

– Ты грубый как медведь.

– Нет, я чувствительный, но слишком люблю свободу.

4) Почему ты держишь меня в ожидании (в надежде)?

5) Мне хватит одного, и он у меня есть (мне его не недостает).

6) В некоторые моменты мне кажется, что я ей нравлюсь, в другие моменты – что я ей не нравлюсь. Она все хочет делать по-своему.

7) Лучшее всегда будет моим, потому что другие приходят и уходят, а я всегда остаюсь.

15напоминает название книги Erri de Luca “Non ora, non qui”
16я разбираюсь
17тихо
18про себя
19если нет (белья) получше
20мне кажется
21извините его
22Э, да мне вовсе не нужно, чтобы она меня прощала
23со мной не надо фамильярности
24обращается со мной
25попавший
26досл. в один прыжок, с места в карьер
27уважаю и не уважаю
28Но я чувствительный, не толстокожий, я же не дерево
29увидим
30смотреть сквозь пальцы на что-либо
1  2  3  4  5  6  7  8  9  10  11  12  13  14  15 
Рейтинг@Mail.ru